Radio Active 20068 L'ascolti in tutto il mondo
Nel crepuscolo del 31 ottobre 1975, mentre Londra si preparava ai festeggiamenti di Halloween, i Queen stavano per rilasciare qualcosa di ben più rivoluzionario di qualsiasi celebrazione: “Bohemian Rhapsody“, un brano destinato a riscrivere le regole del rock. Ma quello che nessuno poteva prevedere era come questa composizione avrebbe trasceso il tempo, trasformandosi in un fenomeno culturale che ancora oggi sfida ogni tentativo di categorizzazione.
La genialità di Freddie Mercury si manifesta fin dalle prime note al pianoforte e creò qualcosa che andava oltre ogni convenzione dell’epoca. Quasi sei minuti di musica senza un vero ritornello, un viaggio sonoro che parte come una ballata intimista, esplode in un’opera rock e si conclude con un finale che lascia senza fiato. Una struttura che allora sembrava folle, tanto che molti produttori scuotevano la testa, convinti che non avrebbe mai funzionato commercialmente.
La produzione del brano resta ancora oggi un esempio di virtuosismo tecnico. Il produttore Roy Thomas Baker ricorda le infinite sessioni di registrazione necessarie per costruire il maestoso muro sonoro della sezione operistica: circa 180 sovraincisioni vocali hanno creato quella texture sonora unica che ancora oggi fa trattenere il respiro agli ascoltatori. Un lavoro certosino che ha richiesto settimane di registrazione, con nastri talmente sovraincisi da diventare quasi trasparenti.
L’impatto culturale della canzone è stato tale da influenzare generazioni di musicisti e ancora oggi, a distanza di quasi cinquant’anni, “Bohemian Rhapsody” mantiene intatta la sua capacità di stupire. In un’epoca in cui l’industria musicale tende sempre più alla standardizzazione, resta un esempio luminoso di come l’audacia artistica possa tradursi in successo commerciale senza compromettere la visione creativa.
La vera magia di “Bohemian Rhapsody” risiede nella sua capacità di trascendere i generi musicali. È rock, è opera, è ballata, è metal – tutto insieme e niente di tutto questo allo stesso tempo. Quando Mercury canta “Is this the real life? Is this just fantasy?”, sembra quasi voler sottolineare questa ambiguità voluta, questo rifiuto di conformarsi a un singolo genere.
La canzone rappresenta tutto ciò che il rock dovrebbe essere: coraggioso, innovativo, teatrale e profondamente personale. È una testimonianza del genio di Mercury e della capacità dei Queen di spingersi oltre i confini del possibile, creando qualcosa che continua a risuonare attraverso le generazioni.
Come scrisse una volta un critico musicale: “Non ascolti semplicemente ‘Bohemian Rhapsody’, la vivi”. E forse è proprio questo il segreto della sua immortalità: non è solo una canzone, è un’esperienza che continua a rinnovarsi ad ogni ascolto, rimanendo al tempo stesso fedele alla visione originale dei suoi creatori.
E in questa notte di Halloween, tra zucche, mostri e fantasmi, qui a Radio Active 20068 ci andiamo ad ascoltare proprio questo capolavoro…
Scritto da: Rossella Rosselli
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