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Bologna celebra i quarant’anni di carriera di Luca Carboni con una mostra che svela il suo lato più intimo e sorprendente. “Rio Ari O“, in programma dal 22 novembre al Museo internazionale e biblioteca della musica, racconta il percorso parallelo dell’artista attraverso oltre cinquanta opere pittoriche realizzate dagli anni Ottanta a oggi.
Mentre il grande pubblico lo conosce per successi come “Mare mare” e “Ci vuole un fisico bestiale“, Carboni ha sempre coltivato in segreto la sua passione per l’arte visiva. La mostra, curata da Luca Beatrice, rivela questo universo fatto di tempere, acrilici e spray su supporti che spaziano dalla tela al legno di recupero. Le opere raccontano Bologna, i suoi portici e le figure femminili che hanno ispirato l’artista, in un percorso che si snoda attraverso quattro sale arricchite da brani inediti e videoclip.
L’allestimento include anche una sezione multimediale con brani inediti, registrazioni di studio e videoclip, creando un’atmosfera pop che ben si sposa con la personalità poliedrica dell’artista. La città stessa diventerà parte integrante della mostra: dal gennaio 2025, il Portico del Pavaglione ospiterà una serie di autoritratti di Carboni in grande formato.
Dal gennaio 2025, l’esposizione si estenderà anche al Portico del Pavaglione con una serie di autoritratti in grande formato, mentre tre incontri pubblici permetteranno al pubblico di dialogare con l’artista. Una celebrazione che, fino al 9 febbraio 2025, ci mostra come la creatività di Carboni abbia saputo esprimersi ben oltre le sette note, in un dialogo costante tra musica e arte visiva.
Circolano voci su un suo ritorno musicale, possibilmente in duetto con Cesare Cremonini.
Scritto da: Rossella Rosselli
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